| Benvenuto a BUSTO ARSIZIO
Non è chiara l'origine del nome "Busto Arsizio". Si ipotizza che "Busto" derivi dal latino ambustum ("bruciato" ), attraverso una divisione popolare delle sillabe in am-bustum invece di quella corretta amb-ustum: questa origine potrebbe essere riferita ad un terreno piuttosto secco o ad un incendio che avrebbe colpito anticamente l'abitato.
La seconda parte del nome, "Arsizio", aggiunta solo verso il XIII secolo, potrebbe essere una duplicazione del precedente (richiama infatti l'aggettivo "arso"), oppure potrebbe derivare dal latino ars, con allusione all'operosità degli abitanti, o ancora dal greco arsi, "sollevare".
Da vedere
La chiesa di San Giovanni Battista ha il titolo di Basilica romana minore. Al suo interno vi sono numerosi dipinti di Daniele Crespi.
L'edificio sacro più notevole dell'arte rinascimentale è il Santuario di Santa Maria in Piazza - detta anche Santuario della Beata Vergine dell'Aiuto - costruita sul modello, in scala minore, della basilica di San Magno a Legnano.
L'edificio sorge nel centro storico della città dove sorgeva una precedente chiesa dedicata alla Madonna. Questo piccolo santuario fu costruito rapidamente tra il 1515 e il 1522. Escluso Bramante per ragioni di data, due nomi compaiono nei documenti, se pur citati in modo generico, quello di un Antonio da Lonate (autore del modello per il Duomo di Vigevano) e quello di "magistro Tomaxio ingeniero", probabilmente Tommaso Rodari, il noto scultore e architetto attivo nel Duomo di Como, allievo di Giovanni Antonio Amadeo. Il primo avrebbe impostato la pianta centrale, per la quale si è ipotizzata l'esistenza di un ipotetico disegno bramantesco, "Bramanti secutus exemplar"; il secondo avrebbe eseguito i due portali a ovest e a sud, e forse anche l'elegante loggiato nel tamburo sotto la cupola. Internamente, la parte bassa, quadrata, che è tagliata negli angoli da archi diagonali formanti nicchie e cuffie, rimanda ai numerosi studi di chiese a pianta centrale compiuti da Leonardo, oltre che al vicino San Magno di Legnano, mentre il tamburo ottagonale con una ghiera di nicchie (la corona dei 12 santi) e le otto unghie della volta di copertura riecheggiano gli esempi di Santa Maria Incoronata di Canepanova a Pavia e dell'Incoronata a Lodi e di Santa Maria della Croce a Crema). All'esterno, il rigoroso volume cubico scandito da lesene è sormontato da un tiburio con gugliotti e lanterna che interpreta in forme più leggere ed eleganti la tipologia della tradizione lombarda (come già nel non lontano Santuario di Saronno). all'interno, opere di scultura e dipinti di Gaudenzio Ferrari, Bernardino Luini e altri. Del santuario di Santa Maria esiste una copia esatta, ma più piccola, a Crespi d'Adda, è un'armoniosa costruzione del Rinascimento (1515), con una cupola a logge, due bei portali.
La chiesa di San Michele Arcangelo, con il suo campanile risalente al X secolo, è situata al limite nord dell'antico borgo. Per questo motivo si pensa che la base del campanile stesso appartenesse ad una fortificazione presistente.
Il Museo del tessile, nel centro storico, ha in esposizione macchinari tessili dall'Ottocento ad oggi. Nel parco che lo circonda, nel periodo natalizio, viene allestito un mercatino e una pista per il pattinaggio su ghiaccio, aperta solitamente fino a metà febbraio.
Nelle zone boschive e rurali della parte meridionale del territorio comunale si trova il Parco Alto Milanese, un'area protetta che interessa anche i territori dei comuni di Castellanza e Legnano e tutela la flora e fauna locali e le tradizionali attività nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento.
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